sabato 29 dicembre 2007

Data una nozione di senso...

Data una nozione di senso, un’intuizione, un’idea o un fatto, le lingue naturali offrono al locutore una grande varietà di forme per esprimerle. In particolare, quando dobbiamo manifestare una nostra decisione, l’uso dei termini dipende - oltre che dalla varietà del nostro lessico - dalla complessità della scelta e dal tempo a disposizione per ponderarla. Una decisione, infatti, può essere istantanea, lampo di intuito e sentimento, o estremamente lenta e complessa, frutto di un faticoso processo mentale.

Il tempo viene, passa, ma può anche scorrere, fuggire: c’è il tempo misurabile, una successione perfetta di istanti uguali cronologicamente ordinati ed il tempo del vissuto, fatto dei momenti di ognuno e che ad ognuno appartengono in maniera diversa. Il tempo dell’attesa ed il tempo della scelta e più la scelta appare importante tanto più è rilevante il tempo a noi necessario; tanto più occorrono intelligenza e coraggio per saper affrontare le inevitabili conseguenze materiali e morali di eventuali errori.

Capita, così, che concetti di per se quotidiani e banali si perdano nel turbinio di pulsioni ed emozioni profondamente problematiche. Il diverso ‘peso’ attribuito alla decisione seleziona verbi ed espressioni tanto da condizionare, da un lato, il nostro modo di comunicare e, dall’altro, svelare il valore della scelta. Immaginiamo, ad esempio, di voler comunicare ai nostri amici l’intenzione di lasciare il luogo in cui ci troviamo; un modo potrebbe essere: «Ho deciso di partire», ossia «Ho preso la decisione di partire» od ancora «Ho maturato la decisione di partire». E se piuttosto che la partenza per posti lontani la nostra decisione riguardasse l’andare o meno al cinema che dista circa dieci minuti da casa? Se da un verso sosterremmo ancora di “averlo deciso”, dall’altro ci guarderemmo bene dal dire “d’aver presoquella stessa decisione, a meno di non voler suscitare le risa dei nostri interlocutori. Tale distinzione risulta ancora più evidente quando al verbo supporto ‘prendere’ sostituiamo l’equivalente ‘maturare’. All’immagine di una decisione effimera e lontana da prendere e afferrare si confonde l’attesa e la pazienza tipica di chi dopo tanta fatica ne vede i frutti maturare al sole.

Contributo di Domenico Annarumma.

giovedì 27 dicembre 2007

la decisione raffigurata..

viandante sul mare di nebbia.Friedrich.

olio su tela.Glady Sica.La decisione
Decidere bene o decidere male implica uno stato d'animo tale da rapirci totalmente affinchè si deliberi l'unica decisione possibile per la situazione in cui ci troviamo.